Palm era troppo avanti · g/ianguid/o.today
Skip to main content

Palm era troppo avanti

Stavo pensando ad una cosa: la triste sorte di WebOS.

Da qualche giorno sto usando il mio fido HP Pre 3 al posto del classico Nexus 4 poiché ho avuto un calo di interesse nei confronti di Android che neanche sto qui a spiegarvi, spulciate qualche articolo pubblicato mesi prima di questo e capirete di cosa parlo.

Ebbene il sistema scritto da Palm è valido, efficiente e bello da vedere, ma a mio avviso è stato pensato troppo in anticipo sui tempi.

WebOS (come richiama stesso il nome) si basa sul connubio Linux + WebKit: ogni singolo componente del sistema operativo – tranne ovviamente i sistemi di base – è stato scritto utilizzando JavaScript, Node.js ed HTML affidando all’omonimo rendering engine il compito di mostrare il risultato finale all’utente.

Ai tempi (stiamo parlando di metà 2009) gli sviluppatori puntavano a scrivere software utilizzando linguaggi di alto livello pensati per creare applicazioni, mentre JavaScript era relegato alle animazioni sulle pagine web, ai form e ai popup informativi.

Alcuni dev hanno avuto molto piacere nello scrivere applicazioni per questa piattaforma, alla fine Mojo (il framework con cui si strutturava l’UI delle app, ndr) non è male.

Ma no, perché utilizzare robe utili a costruire siti web per fini diversi da quelli per cui sono state create?

La versione di WebKit impiegata su WebOS 2.2.4 è tremendamente vecchia, oggi anche solo grazie all’aggiornamento del motore di rendering ad una delle ultime versioni l’intero sistema operativo girerebbe lag-free, alla pari con iOS o Windows Phone.

No, Android no.

E così ha inizio l’oblio.

La scelta di Palm fu audace e ben studiata, del resto era l’ultima carta che questa società ha avuto la possibilità di giocarsi: pochi anni dopo sarà acquisita da HP la quale, vista la possibilità di non poter trasformare un cellulare nelle stufette a pellet che attualmente producono (si legga “stufetta a pellet” come “portatili con un sistema di raffreddamento costruito con la peggiore imitazione dei LEGO oggi esistente”), ha pensato bene di creare tre straordinari dispositivi – Pre 3, Veer e TouchPad – per poi decidere di abbandonare tutto e lasciare me, come tanti altri utenti, tristi, sconsolati e incazzati.

HP, dovevi aspettare.

Oggi come oggi, se non c’è JavaScript, Node.js in mezzo non è figo.

Parlando sul serio, queste tecnologie sono davvero migliorate, persino progetti grandi tipo GNOME stanno cercando di utilizzare JS come linguaggio per scrivere di tutto: dai browser stessi (JavaScript-ception?) ai temi per il Desktop Environment.

Node.js invece è destinato a diventare il nuovo Python: semplice da apprendere, utile ad un sacco di cose ed estremamente facile da estendere.

Palm tutto questo l’aveva capito già 4 anni fa, il pubblico però non era pronto affatto.

Che dire, mi dispiace molto, moltissimo.

Continuo ad utilizzare il mio fido Pre 3, confidando in un improvviso colpo di testa alla Hewlett-Packard.

Probabilmente è utopia, ma sperare non ha mai fatto male a nessuno.